Di stalking si inizia a parlare sempre di più anche in Italia, ma c’è ancora un po’ di confusione a riguardo. Si tratta di un’azione o una condotta persecutori, lo stalker va a perseguitare qualcuno, in genere ripetutamente, con il preciso proposito di cagionare un grave stato di ansia, paura o timore nella propria vittima. Si tratta di paura per la propria incolumità, quella di un familiare, di amici o persone legate sentimentalmente o meno, come un nuovo compagno.
Lo stalking è un reato e può comportare nella vittima, seri problemi psicologici, si può arrivare alla necessità di modificare, spesso in profondità le proprie abitudini e stile di vita e in alcuni casi, si sente l’esigenza di cambiare casa, città, frequentazioni o di sparire nel nulla.
La cronaca ci racconta spesso di casi di stalking sottovalutati, che si traducono in episodi delittuosi gravi, ma in ogni caso minacce, persecuzioni e altre condotte simili, non vanno mai e poi mai sottovalutare.
La cosa fondamentale da fare in caso di stalking è rivolgersi ad un investigatore privato per ottenere prontamente il supporto necessario, anche perché spesso, come sottolinea l’investigatore privato di Roma Giuseppe Tiralongo, titolare dell’agenzia Atlantica e purtroppo – come anche la cronaca ci comunica efficacemente e tristemente, le forze dell’ordine, per varie ragioni, non sono sempre in grado di garantire.
Quando lo Stalking si configura come un reato?
Lo stalking è riconosciuto in Italia come un reato vero e proprio a partire dal 2009 ed è perseguibile dalla legge grazie al D.L. del 23 febbraio 2009, n. 11, secondo il quale lo stalker può essere punito con la reclusione da un anno a sei anni e sei mesi.
Stando alla definizione Codice Penale (art. 612 bis), lo stalker è definito come “chiunque, con condotta reiterata, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura, ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto”.
Il reato di stalking o di “atti persecutori” racchiude vari possibili comportamenti, in genere sempre continuativi e portati avanti in un lasso di tempo più o meno significativo, che vengono agiti nei confronti di una persona della quale si minacciano: libertà, salute psico-fisica e privacy.
Cosa fare se si è vittime di Stalking?
Le vittime di stalking affrontano una serie di conseguenze potenzialmente molto stressanti, impegnative e negative, si va da un forte stress, all’ansia, per arrivare non di rado alla depressione. Vivere in uno stato di paura costante crea grande incertezza e dolore e spesso non si viene sufficientemente supportati, neanche da parenti e amici.
Per chi è vittima di stalking, sarà fondamentale ricevere supporto, non sottovalutare il problema, non isolarsi e mette in atto misure di sicurezza efficaci, come cambiare la propria routine quotidiane, evitare di condividere informazioni personali sui social network e informare familiari e amici fidati sulla propria situazione.
Non bisogna mai minimizzate o ignorate il comportamento di uno stalker e pendere consapevolezza della gravità della situazione. Condividete la vostra esperienza con amici, familiari, colleghi di lavoro e persone di fiducia e in caso lo si ritenga necessario affidatevi ad un professionista, come un investigatore privato, per monitorare le attività dello stalker e avere prove per perseguirlo nelle sedi opportune.
Chiedere aiuto alle Autorità competenti è ovviamente poi il principale passo da compiere se si è vittime di stalking. Le Forze dell’Ordine vanno informate e in presenza di prove si potranno chiedere un ordine restrittivo o altre misure di protezione.
Anche cercare un supporto legale e psicologico sarà utile per essere e sentirsi maggiormente protetti. Gestire lo stress e le varie conseguenze emotive dello stalking sarà una sfida complessa, che va gestita a dovere, prendendosi i propri tempi e venendo sempre opportunamente supportati da professionisti preparati.