Il caffè non è solo una bevanda energizzante dall’aroma deciso o delicato. È soprattutto un’occasione per concedersi una pausa, un’idea per vivere un momento di condivisione. Deve essere quindi sempre perfetto, come accade quando è preparato dalle mani esperte di chi lavora nel settore, e anche quando siamo in casa e non vogliamo essere meno soddisfatti.
I tradizionalisti non rinunciano mai alla moka, sostenendo con convinzione la superiorità del caffè preparato con la famosa caffettiera. Ma chi ama l’espresso avrà di certo acquistato una buona macchina. In entrambi i casi, fondamentale è la scelta del caffè e per i più appassionati consumatori la prima domanda da farsi è: caffè macinato o in grani?
Il primo è il più venduto, in quanto facilmente reperibile nei supermercati e di pratico utilizzo. Ma se andiamo ad analizzare le differenze fra caffè macinato e caffè in grani, scopriremo che è soprattutto una questione di aroma.
Il caffè macinato, a contatto con l’aria, dopo soli 15 minuti ha già perso il 65/70% degli aromi. Il caffè in chicchi, invece, riesce a conservare al meglio le caratteristiche organolettiche, essendo minore la porzione di superficie che va in contatto con l’aria. Sembrerebbe quindi che la scelta migliore sia quella del caffè in chicchi, come questo di alta qualità.
Le diverse varietà
Prima di esaminare i fattori che ci aiutano a riconoscere un buon caffè in grani, può essere utile fare un po’ di chiarezza sulle due principali varietà della pianta di caffè. Sono centinaia quelle esistenti in natura, ma solo 4/5 sono coltivate a scopo commerciale e solo due sono diffuse a livello mondiale: Arabica e Robusta.
Caffè Arabica
Le sue aree di produzione sono concentrate nell’America del sud e centrale e in Africa orientale. Ne esistono varietà più o meno pregiate, con conseguente oscillazione del prezzo di vendita sul mercato. Il gusto è aromatico e profumato, più dolce ma con una acidità più elevata. La percentuale di caffeina è circa la metà rispetto alla Robusta.
Caffè Robusta
Il nome deriva dal fatto che la pianta è particolarmente resistente agli insetti, grazie alla maggiore percentuale di caffeina, che è una sorta di insetticida naturale. È coltivata maggiormente in Africa occidentale e in estremo oriente. Il gusto è corposo e leggermente più amarognolo.
I fattori che determinano un buon caffè in grani
La varietà della pianta di caffè è sicuramente uno dei primi aspetti di cui bisogna tener conto, ma anche le sue origini, la tostatura e, non meno importante, l’azienda produttrice. Tutte queste informazioni sono riportate nell’etichetta, che dobbiamo quindi esaminare con attenzione. In essa troviamo anche il metodo di lavorazione, che è fondamentale e riguarda l’elaborazione dei chicchi. Di solito prevede tre diversi sistemi: naturale, lavato e semi-lavato, che influiscono sull’aroma stesso del caffè.
La tostatura incide sulla qualità del caffè in termini di aroma e colore e può essere di tre tipologie: chiara, media e scura.
Anche il luogo di origine determina le differenze di aroma del caffè, ad esempio se proviene dall’Africa avrà note fruttate, mentre i prodotti dell’America centrale avranno un gusto più equilibrato.