Il dibattito continua ad essere acceso: meglio un whisky torbato o uno tradizionale? Di fatto, a scontrarsi sono, da una parte i puristi, che sostengono i prodotti preparati solo con i metodi tradizionali, dall’altra, invece, ci sono coloro che sono disposti ad aprirsi altri tipi di sapori, anche se particolari. Sicuramente il whisky torbato scozzese ha un gusto intenso, dovuto alla presenza di marcati sentori affumicati.
Ma cerchiamo di fare un po’ di chiarezza e di capire esattamente di che cosa si tratti. Non è altro che un tipo di whisky che viene prodotto nelle isole Ebridi, poste al largo della Scozia, in cui il processo di essiccazione del malto avviene in forni alimentati a torba e non a legna o carbone. Come mai? Semplicemente per evitare di importare il combustibile dalla terraferma.
Ciò permette di risparmiare non poco sui dazi da pagare. Del resto, la torba è un combustibile che abbonda sulle isole, e si propone come una versione primitiva del carbone. L’impiego di questo prodotto porta a mantenere delle percentuali di fenoli, che sono quelle che conferiscono al whisky il classico sapore acidulo che lo contraddistingue e che fa impazzire molti intenditori. Le marche storiche sono Laphroaig, Talisker, Caol Ila, Lagavulin e Ardbeg.
Le caratteristiche dei differenti tipi di whisky torbato
Il Caol Ila è uno dei meno forti e presenta 25 parti per milione di fenoli. Il gusto che propone è marcato ed elegante. Assai consumato è il Lagavulin, che presenta 45 parti per milioni di fenoli. Di tratta di una delle marche più diffuse nei bar e nei bistrot di tutto il mondo, poiché viene apprezzato per la sua inconfondibile leggerezza.
Interessante è anche il Laphroaig (25 ppm), che era l’unico whisky che veniva tollerato durante il proibizionismo. Questo distillato ha un’acidità molto intensa, pertanto poco adatto ai palati più fini. Il whisky per eccellenza è rappresentato, invece, dall’Ardbeg.
Attualmente ne esistono differenti versioni, tra le quali è bene ricordare il Corryvreckan o lo Uigeadail, invecchiato in botti di Sherry. Si arriva, infine, al Supernova, che è il whisky più torbato del pianeta. Infatti, presenta 100 parti per milioni di fenoli.
Whisky torbato giapponese: il più buono del mondo
Il whisky torbato è apprezzato in tutto il mondo, tant’è che alcune aziende, per riproporlo, hanno cominciato ad un utilizzare come combustibile la torba durante i processi di distillazione. A diventare dei veri e propri maestri in questo tipo di produzioni sono stati i Giapponesi.
Non a caso il Suntory Yamazaki Single Malt Sherry Cask 2013 è stato consacrato il miglior whisky torbato del pianeta. Si tratta certamente di un importante segnale che dimostra che qualcosa sta cambiando e che gli Scozzesi non detengono più il primato. Di fatto, i whisky giapponesi sono migliori al mondo.
Whisky irlandese torbato: una varietà unica ed interessante
Non bisogna dimenticare che esiste anche un altro tipo di whisky torbato che è quello irlandese, che viene detto Connemara. La distillazione di questo prodotto è iniziata nel XVIII secolo. Si tratta certamente di una varietà di whisky unica nel suo genere, il cui aroma è affumicato ed anche moderatamente torbato.
Per alcuni estimatori rappresenta l’eccellenza, anche se bisogna dire che la qualità è inferiore rispetto a quella del whisky torbato giapponese. Ovviamente, molto dipende dai gusti, ma il costo tende ad essere diverso rispetto a quello dei distillati del Sol Levante.